La rinoplastica, nota anche come chirurgia di rimodellamento del naso, è uno degli interventi più richiesti in chirurgia estetica. La rinoplastica consente di modificare la forma e le dimensioni del naso migliorando l’armonia del viso senza però stravolgere la sua fisionomia.
Più esattamente, la chirurgia estetica del naso consente di aumentare o diminuire le dimensioni del naso (troppo piccolo, troppo grande o troppo largo), cambiare la forma del dorso (incavato o con presenza di gobba o gibbo) e della punta (troppo larga, troppo stretta o troppo lunga), modificare l’ampiezza delle narici e cambiare l’angolo tra la fronte e il naso o tra il naso e il labbro superiore.
Con questo tipo di intervento, la cui storia risale addirittura al 2000 a. C., è possibile correggere anche difetti post-traumatici o presenti dalla nascita e problemi respiratori. Se le difficoltà respiratorie sono causate dalla deviazione del setto nasale è necessario procedere contemporaneamente ad un intervento di “settoplastica” al fine di modellare e riposizionare il setto nasale deviato.
In base alla cronologia dell’intervento, all’etnia del paziente e alla tecnica utilizzata la rinoplastica viene denominata primaria o secondaria, etnica, chiusa o aperta. La rinoplastica si definisce primaria quando viene eseguita per la prima volta per correggere inestetismi congeniti o acquisiti. La rinoplastica secondaria, invece, mira ad eliminare quei difetti che non è stato possibile correggere con il primo intervento o che sono stati provocati da una pregressa rinoplastica. Talvolta alcuni pazienti hanno bisogno di ulteriori interventi (rinoplastica terziaria, quaternaria, ecc.) a causa dell’importanza del trauma subito o della gravità della malformazione da cui sono affetti (labiopalatoschisi, ecc.). La rinoplastica etnica è rivolta solo ai pazienti di origine asiatica o afro-americana che desiderano ottenere una modifica (cosiddetta “occidentalizzazione”) dei loro lineamenti. La rinoplastica etnica è una chirurgia estetica particolarmente complessa in quanto i pazienti di origine asiatica e afro-americana presentano delle caratteristiche di cute, sottocute, conformazione e consistenza delle strutture osteo-cartilaginee diverse da quelle dei pazienti di origine caucasica.
A seconda della tecnica utilizzata dal chirurgo, si parla di rinoplastica “chiusa” o “aperta”.
La rinoplastica chiusa è indicata per nasi che presentano piccoli difetti, soprattutto sulla punta, o che non presentano grandi deviazioni della piramide nasale. Questa tecnica consiste nell’effettuare tutte le incisioni all’interno del naso. Il chirurgo opera utilizzando una luce frontale e tutte le modifiche della piramide nasale vengono eseguite passando attraverso le narici. Questa tecnica è particolarmente difficile e viene utilizzata solo da chirurghi molto esperti.
La rinoplastica aperta è utilizzata per correggere difetti importanti della punta come asimmetrie, punta bulbosa, naso a “pinocchio”, “pinched-nose”, punta bifida, deviata, retratta, ecc., o per correggere esiti di labiopalatoschisi, o nelle rinoplastiche secondarie o post-traumatiche. Questa tecnica prevede, oltre alle incisioni effettuate nella rinoplastica “chiusa”, anche un’incisione sulla columella (ovvero alla base della piramide nasale). Anche questa tecnica, se correttamente eseguita, non lascia cicatrici visibili. La rinoplastica “aperta” è di più facile esecuzione perché permette al chirurgo di vedere direttamente i difetti delle strutture osteo-cartilaginee da correggere.
Qualora il paziente presenti un’eccessiva ampiezza delle narici, si può associare alla rinoplastica chiusa o aperta un’ulteriore metodica chirurgica che permette di ridurre le dimensioni e la forma delle narici mediante incisioni longitudinali o trasversali effettuate alla base del naso. Poiché non esiste un’unica tecnica valida per tutti i tipi di intervento, un bravo chirurgo dovrebbe conoscere e saper eseguire sia l’una che l’altra tecnica a seconda del difetto che si vuole correggere. La rinoplastica, inoltre, può essere eseguita da sola o in associazione alla chirurgia funzionale del naso (rinosettoplastica, chirurgia dei polipi nasali e dei turbinati).
22 Giugno, 2016